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MOHAMED DANSOKO

LA STORIA DI MOHAMED DANSOKO

Mohamed Dansoko

Articolo apparso sul quotidiano web IVG il 03 Giugno 2019

Giovane del Mali ospite della Comunità per stranieri muore a 18 anni. Cooperarci attiva raccolta fondi per rimpatrio della salma

Celle Ligure. Ha attraversato l’Africa e poi il mar Mediterraneo, lasciando famiglia e affetti e scampando alla morte in tantissime occasioni. E tutto solo per cercare condizioni di vita migliori.

Purtroppo, però, il “viaggio” di Mohamed D., maliano appena diciottenne, accolto dopo infinite vicissitudini presso la Comunità per minori stranieri non accompagnati “Ancora Casa” di Celle Ligure, si è interrotto bruscamente. Il giovane, malato, è deceduto.

E il presidente di “Cooperarci” Savona, che gestisce la comunità, Laura Gengo, il consiglio di amministrazione e tutti i soci e dipendenti hanno voluto esprimere il loro cordoglio, lanciando una raccolta fondi per coprire le spese relative alla pratica del rimpatrio della salma, per concedere una degna sepoltura al giovane ragazzo e per far sì che sua madre possa “riabbracciarlo” per l’ultima volta.

Di seguito, il testo della toccante lettera-storia, firmata dagli educatori della comunità , dal referente del servizio e da tutti gli operatori del servizio migranti: “Nella serata di domenica 2 giugno 2019, ci ha lasciati il giovane Mohamed D., appena diciottenne.  Mohamed veniva da un piccolo villaggio del Mali, dove viveva con la mamma ed il fratello maggiore. Era stato costretto ad abbandonare la sua casa e la sua famiglia, compiendo il lungo e travagliato viaggio dei migranti attraverso l’Africa e il Mediterraneo, scampando alla morte in tantissime occasioni”.

“Abbiamo incontrato Mohamed presso il Campo Roya di Ventimiglia, contattati per accoglierlo ancora minorenne. Parlava poco italiano, ma i suoi occhi comunicavano chiaramente un vissuto di paura e sofferenza. C’è voluto un po’ di tempo perché quell’apparente chiusura rivelasse invece il suo carattere amichevole, mite e dolce, sempre rispettoso e molto grato per ciò che gli veniva offerto. Purtroppo, quando sembrava che finalmente il suo duro percorso prendesse la strada di una maggiore serenità, si sono rivelati i primi problemi di salute”.

“Un gonfiore sospetto e doloroso all’altezza del collo è comparso qualche settimana dopo il suo ingresso in comunità. Da allora è iniziato per Mohamed un altro viaggio, quello attraverso la malattia. Una lunghissima serie di analisi, esami e interventi per combattere il linfoma e le altre condizioni cliniche avverse che si sono manifestate in seguito e che lo hanno portato alla morte”.

“Dal momento della sua partenza dal Mali, Mohamed non aveva più avuto contatti con la madre o con il fratello che aveva lasciato in un piccolo villaggio, sprovvisti di telefono e di altri mezzi di comunicazione. Inizialmente il ragazzo non voleva neanche tentare di contattarli, aiuto che gli era subito stato offerto. Pensava lo credessero morto e non voleva dargli altre preoccupazioni”.

“Solo dopo qualche mese Mohamed si è convinto a contattare la famiglia. È stato necessario, tramite mediatori Maliani, contattare il sindaco della città più vicina al villaggio per mettersi in seguito in contatto con uno zio del minore grazie al quale è stato possibile rintracciare la mamma.

Poco dopo le condizioni di salute di Mohamed sono drasticamente peggiorate, al punto da dover richiedere un ricovero immediato presso il reparto di rianimazione dell’ospedale San Paolo di Savona che si è protratto per circa un mese fino al decesso avvenuto nella serata di ieri”.

“In seguito all’avvenuto contatto con la famiglia, durante la degenza si sono presentati due fratelli maggiori da parte di padre di Mohamed, che lo hanno conosciuto quando era ancora molto piccolo in Mali, per poi migrare anch’essi verso l’Europa. I fratelli, sentita la famiglia e la mamma, hanno espresso il desiderio di poter rimpatriare la salma del giovane”.

“Il costo del trasferimento della salma dall’Italia al Mali si aggira intorno ai 5mila euro, spesa che la famiglia non è in grado di sostenere. Pertanto siamo a diffondere un appello alla generosità di chiunque volesse contribuire con un qualunque aiuto economico che possa permetterci di mettere insieme la cifra necessaria al rientro della salma nella terra natale, vicino all’affetto dei suoi cari”.

Nel caso in cui la cifra fosse superata, il disavanzo sarà donato in forma di beneficenza alla famiglia del ragazzo. Conto intestato a: “Cooperarci Cooperativa Sociale Onlus, Raccolta Fondi a favore di D.M.”.